Sono Andrea Mazzeo iscritto all'A.IT.A. Associazione Italiana Afasici Regione Puglia

Sono passati 10 anni e vedo che diverse cose vanno nella direzione giusta.

Mai avrei pensato che questo miglioramento fosse possibile.

Io ho avuto la voglia di tornare a parlare come prima dell'evento e devo veramente dire grazie alla logopedista Bruna TONELLI per la sua serietà e severità.

A seguito dell'ictus ho avuto un problema motorio sia al braccio che alla gamba destra e giusto per non farmi mancare niente avevo di mio una poliomelite alla gamba sinistra. Ero prigioniero in un letto ma questo non ha fermato la mia voglia di alzarmi e di ritornare a casa con le mie gambe.

Oggi sono qui a raccontarmi per dare speranza e fiducia a tutti quelli che come me stanno vivendo questa avventura.

Andrea MAZZEO,

Sono Laureata in mediazione linguistica.

Sono stata a Londra due anni. Ho lavorato come hostess di volo. Mi piaceva ma volevo fare altro e migliorare la professionalità.

L'emorragia cerebrale mi ha colpito nel momento del cambiamento. Mi ha lasciato un'emiplegia destra e afasia.

Essere afasico non vuol dire che non si può capire ciò che avviene intorno a noi oppure ciò che ci viene detto, ma è difficile produrre le parole per le risposte adeguate.

Occorre il tempo per cercare le parole giuste. Il tempo è molto importante per noi afasici.

Il messaggio che vorrei trasmettere è che con molto lavoro, non solo personale, e supporto familiare si può riuscire a convivere con l'afasia: io ci sto provando. Ho trovato un gruppo di persone afasiche con cui mi relaziono, e, riabilitatori che coordinano e ci fanno progredire. Ho raggiunto una certa stabilità e desidero raggiungere altri traguardi.
Oggi faccio volontariato come segretaria e tesoriera di Associazione Afasici Toscana.

L'importante è non chiudersi in se stessi ed essere propositivi.

Chiara Berti,

Che cosa è cambiato nella tua vita con l'afasia?
Stress!!! L'afasia porta stress.....mamma

Per te ora che cosa è difficile?
Comuricare.....!!!! Compredere.....

Come comunichi ora con gli altri?
Tel, Cell (sms), internet.....scrivo.....teatro......

Che cosa ti ha aiutato di più ad affrontare l'afasia?
Logheside...Log.....Gruppo..... gli amici.......gatto

Con chi hai più difficoltà a comunicare?
Scemi....

Con chi invece per te è più facile comunicare?
Cervello...

Come definiresti il gruppo?
Amici...forza... piangere no!... aiuto...

Ricordi qualche momento particolarmente bello vissuto con il gruppo?
Sanpiena .. Maurizio..... Acquario...delfini...

Cosa consiglieresti ad altre persone con il tuo stesso problema?
Uscire....gruppo.... No stress... Libro parlando... T.V. ... film

Cosa vorresti fare con il gruppo?
Musei... palazzi.... mostre....ridere

Cristina,

Mio nome è Davide, e ho 52 anni, è vivo a Livorno.
Fino ha cinque anni fa, ero ufficiale del Genio dell'Esercito, Laureato in architettura.
Mi occupavo di progettazione delle caserme e della direzione dei lavori.

Ero una persona felice, realizzato, scrivevo persino libri.
Avevo una vita molto stressante e poi piena di impegni.

Poi quando maledetto giorno, su un cantiere, cado.
Riesco ad alzarmi subito.
Con l'aiuto della signora presente, del collega, dell'impresario dei lavori.
Ospedale sarebbe stato subito a 500 m.
Ma riprendo subito, tutto sembra passato.
Penso alla stanchezza, allo stress.
Finisco la mia giornata e esco.
Passo dal dottore e non c'era, era in vacanza.
Arrivo a casa, vado a cambiarmi in camera da letto, e il mio figlio chiama per andare a tavola.

Mi giro, mi sento mancare, cado giù, e tutto si fa buio.
Una corsa all'ospedale con l'ambulanza, io non ho nessun ricordo.
Codice rosso.
Poi, pronto soccorso, invece giallo.
Un'ora di inspiegabile da attesa.
Vengo ricoverato, ma io non sono cosciente.
Era un ictus. 20 giorni di coma.

Poi per me inizia periodo bruttissimo.
Ictus non mi aveva ucciso.

Io ero costretto su una sedia a rotelle.
Non riuscivo a parlare.
E avevo difficoltà motorie nella parte destra del corpo.
Sentivo tutto. Capivo.
Ma avevo grosse difficoltà a spiegarmi.
Finalmente la terapia è lento progressivo recupero.
Un percorso personale, fatto di speranza, fatica, lunghe attese, ospedali, terapie, fatto di incontri, persone meravigliose e disponibili a aiutarti, un percorso mio, ma in fondo comune tanti alti come me.

Ho passato dei brutti momenti.
È vero.
Ma ho saputo reagire.
Lentamente sono poi riuscito a riprendere la mia attività.
A svolgere volontariato per la mia associazione che si occupa ti persone afasia che come me.

Sono ritornato a guidare la macchina, e questa cosa mi ha restituito tanta indipendenza.

Vivo la mia vita, certamente incontrando maggiore difficoltà di prima,
la vivo però veramente e questo è importante.

La afasia non mi ha reso inutile e non mi ha cambiato dentro.

Ma magari devo spiegarmi lentamente a causa dell'ictus la parte destra del mio corpo non risponde in modo completo ma sono ancora Davide.

Sono sempre io!

Ho lottato tanto e fortunatamente ho incontrato persone fantastiche che mi hanno aiutato a riprendere il mio ruolo del mondo del lavoro e in famiglia.

Ho ripreso aiutare mio figlio nello studio, giocare insieme all'lui, e aiutare mia moglie in cucina.

Trovo ogni giorno nuovi stimoli per andare avanti, e riesco a volgere anche attività sportive come Tennis, vado in palestra, mi concedo belle passeggiate nei giorni di sole.

Sono fiero dei progressi sono riuscito a fare, e mi sto impegnando a testimoniare Che la Afasia non toglie la possibilità di comunicare o fare delle cose.

Miei ultimi cinque anni di vita sono scorsi in modo incredibilmente veloce, quasi come se tutto forse in un solo anno, bisogna spingere i denti, senza abbattersi mai, si può vivere una vita normale, una Vita Vera!!!

Davide Crovetti

Davide Crovetti,